martedì 20 aprile 2010

INCONTRO CON L'AUTORE


Sabato 24 aprile 2010
presso la Sala "Giusto Geremia"
di Pojana Maggiore
l'Assessorato alla Cultura e la Biblioteca Comunale
organizzano un incontro con l'autore Giordano Merlin
che presenta il suo libro:
"Memorie di un partigiano del Basso Vicentino"


martedì 13 aprile 2010

Prodi al Pd: potere a leader regionali. Bersani: il partito sarà federale

Entra nel dibattito, attraverso le colonne de «Il Messaggero», da padre nobile del Pd che quando vede il progetto vacillare pericolosamente non può fare a meno di suggerire interventi di consolidamento, anche se stavolta è alle stesse fondamenta del Partito democratico che guarda. Romano Prodi parte da un’antica riflessione, nata in seguito alla crisi dei partiti della prima Repubblica e pensata per la vecchia Dc prima del suo sgretolamento: ricostruire il partito su «su base strettamente regionale ma con un forte patto federativo nazionale».

Oggi la ricetta, in fondo è la stessa: «Gli iscritti al Pd di ogni regione italiana dovrebbero cioè eleggere, naturalmente tramite le primarie, il proprio segretario regionale. L’esecutivo nazionale dovrebbe essere semplicemente formato dai venti segretari regionali, avendo il coraggio di cancellare gli organi nazionali che si sono dimostrati inefficaci». Un partito federale, con «venti uomini forti» che dovrebbero eleggere il segretario nazionale., «decidere sulle grandi strategie politiche del partito e, naturalmente insieme agli organi regionali, le candidature per le rappresentanze parlamentari».

Prodi descrive il modello- partito come una stretta connessione tra la base e il vertice fondata su una forza che arriva dal basso, gli elettori (più degli iscritti) vero ago della bilancia nei rapporti di forza interna. Tanto più consistenti il numero dei votanti Pd di una regione, tanto più forte nel partito quel segretario regionale. Venti uomini forti, «senza le infinite code di benemeriti e aventi diritti, compresi gli ex segretari del partito e gli ex presidenti del Consiglio». Una riflessione, la sua, che non si ferma al Pd ma si estende all’intero sistema dei partiti, anche se il Pd «per completare la fusione delle radici storiche che lo compongono , ha bisogno più degli altri di rinnovare i modelli di reclutamento della sua classe dirigente». Da qui l’esigenza «di un cambiamento radicale della vita del partito» verso una maggiore trasparenza ed efficienza. «Naturalmente questo può funzionare solo se si impongono durissime regole di pulizia e trasparenza nelle procedure di tesseramento».

Molti big del partito tacciono, alcuni come Merlo ci leggono un impallinamento del segretario. Beppe Fioroni apprezza i contributi, ma, dice, «ritengo che le formule organizzative e gli schemi gestionali non siamo mai una scorciatoia utile per risolvere i problemi». Il segretario Pierluigi Bersani, oggi risponde al Professore sullo stesso giornale, con un lungo intervento. «Organizziamo i partiti alla luce dello Stato che vogliamo», spiega, perché «oggi la scelta federalista per lo Stato può essere un progetto per una nuova unità o altrimenti per il suo affossamento». Bersani non vede affatto nell’intervento di Prodi un attacco alla segreteria, i suoi collaboratori spiegano che «il confronto sulla forma-partito è costante tra i due e lo sguardo va nella stessa direzione».

L’unica differenza è che i tempi di un partito non sono quelli puri della ragione. Maurizio Migliavacca, presidente della Commissione Statuto, a dicembre ha concluso la sua relazione che a giorni sarà sottoposta a tutti i componenti con le prime proposte di modifica. Definisce il contributo di Prodi «utile a disegnare una strada di riforme in senso federalista dello Stato e costruire un partito più radicato e capace di valorizzare dal basso le migliori esperienze». Quanto al ruolo chiave dei segretari, secondo Migliavacca, «è un disegno di lungo termine». Per il breve termine, il coordinatore della segreteria, nella sua relazione punta su un assetto del partito completamente federale; sulla selezione dei dirigenti dal basso verso l’alto e non soltanto viceversa come accade oggi; ad una maggiore trasparenza che passa attraverso un rafforzamento del Codice etico e un controllo dei bilanci economici dei candidati.


di Maria Zegarelli
L'Unità - 12 aprile 2010

Laura Puppato capogruppo del PD in Regione


E' Laura Puppato il nuovo capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale. Sindaco di Montebelluna, eletta a Palazzo Ferro-Fini il 28-29 marzo scorsi con 26 mila preferenze, Laura Puppato è stata scelta al termine di una riunione di tutti i 14 consiglieri regionali (9 eletti per la prima volta), che si è tenuta nella sede del Pd a Padova. L'incontro è stato coordinato dal segretario regionale del partito, Rosanna Filippin.

Giuseppe Bortolussi, il candidato governatore del centrosinistra sconfitto da Luca Zaia e dal centrodestra, ha annunciato che formerà un gruppo autonomo. Bortolussi, "storico" segretario dell'associazione artigiani Cgia di Mestre e assessore dell'ultima giunta di Massimo Cacciari a Venezia, non è iscritto al Partito Democratico e la sua candidatura di "esterno" era stata scelta perché si riteneva potesse essere bene accolta dal mondo produttivo veneto. La designazione di Laura Puppato come capogruppo sembra indicare comunque un cambio di rotta.

Laura Puppato ha annunciato "un'opposizione responsabile" alla giunta Zaia, com'è giusto che sia, ha spiegato, "davanti ai problemi molto gravi" della società veneta. Ci attende, ha poi sottolineato quasi con tono preoccupato, "un grande lavoro".




mercoledì 7 aprile 2010

venerdì 2 aprile 2010

LAURA PUPPATO

Un grazie che sa di primavera.
Un grazie che sa di Pasqua….

Pasqua e primavera vogliono dire speranza, rinascita, resurrezione. Ed è tutto merito vostro se, noi tutti, nel nostro piccolo, l’impresa l’abbiamo fatta davvero! Io non credo riuscirò mai a sdebitarmi con tutti, a tradurVi come vorrei, come sento di fare la mia immensa gratitudine.
Penso a chi ha organizzato le serate, gli incontri diurni o domenicali e quando arrivavo nei pressi vedevo, quale segnale di indicazione del luogo, il manifesto elettorale con il mio viso e quella scritta “il Veneto che meritiamo” appeso alle porte, sui balconi, posato ai semafori o sui marciapiedi…. E pensavo: “incredibile! Hanno fatto questo per me!”.
Penso a tutte le volte che qualcuno mi faceva notare che era importante fare questo o quello, mi veniva passata una informazione importante, veniva organizzato un gazebo ai mercati, nelle piazze, nei luoghi di ritrovo più frequentati, venivano imbustati migliaia di lettere e depliant…
Penso a tutte le volte che qualcuno di voi ha preso 15 lt d’acqua, 400gr.di soda caustica e 1kg di farina 00 per iniziare il lungo viaggio, quasi sempre notturno, per riesporre i manifesti là dove li avevano tolti, coperti, rovinati o anche laddove nessuno li aveva ancora messi.
Penso a tutti quelli che hanno usato bene i talenti che il buon Dio gli aveva dato a mio gratuito favore: grafici, comunicatori, informatici, esperti di agricoltura etc….
Penso che non c’è denaro che paghi la passione, la speranza e che non ci sarà nessuno che potrà frenare il mio lavoro per ricambiare, nel tempo cioè nei prossimi 5 lunghi anni, tanta generosità e fiducia.
So di avervi accanto, anche quando non ci sarete fisicamente; so che non potremo abbandonarci mai e anche quando la battaglia si farà dura (interna o esterna che sia..) potrete contare sulla forza che mi viene dal vostro esistermi accanto, da una volontà di ferro che non si piega e dagli obiettivi che sono la nostra stella polare.
Sono vostri i 26.230 voti non solo miei. Ne sono pienamente cosciente. Sappiatelo sempre.
Allora, prima di ritrovarvi uno ad uno, voglio dirVi grazie!
Grazie per tutto questo e per molto altro ancora che faremo assieme!

Verso il Veneto che meritiamo!

Con immensa stima ed affetto sincero

Laura Puppato
c/o Fondazione "MAURO NORDERA BUSETTO" Via Carlo Porta 36025 Noventa Vicentina (VI)