giovedì 10 dicembre 2009

MARTEDI 15 DICEMBRE 2009

incontro con i tesserati
saletta Teatro Modernissimo ore 21.00

con la partecipazione:

GIACOMO POSSAMAI
coordinatore giovani Vicenza

GIANLUIGI COLTRI e LINO BALDAN
consiglieri comunali "lista civica Coltri"
"primi 6 mesi di amministrazione Spigolon"

Popoli in Fuga



martedì 24 novembre 2009

1000 PIAZZE PER L'ALTERNATIVA



Con Berlusconi ci sono sempre i problemi suoi, mai i problemi nostri. Il PD sarà in piazza due giorni per presentare le sue proposte agli italiani


1000 piazze per l’alternativa. Il PD sarà in piazza l’11 e 12 dicembre dalla parte degli italiani, con l’obiettivo di tornare a occuparsi dei problemi di tutti e non di quelli del premier. Come dicono i messaggi sui manifesti "sempre i problemi suoi, mai i problemi nostri".
Sarà un week end di mobilitazione quello di dicembre che non resterà isolato, con inziative che continueranno durante il 2010, tanto da delineare “un programma alternativo di governo, insieme al popolo delle primarie” come ha rimarcato Rosy Bindi, presidente del Pd “nei mesi scorsi sono stati troppo trascurati, li chiamiamo a mobilitarsi da subito e poi nei circoli”.
Sarà il modo per ricordare al governo, che si preoccupa solo dei problemi giudiziari di Berlusconi cosa davvero non va:
il lavoro dove abbiamo registrato un milione di disoccupati in più, senza contare il livello di persone che non riescono a trovare un'occupazione, il più alto in Europa.
E se le persone non hanno lavoro è evidente che a soffrire sono le imprese e i piccoli studi professionali. 50.000 quelli che rischiano di chiudere per sempre.O la sanità, dove a fronte dei risultati ottenuti dalle regioni di centrosinistra senza sacrificare i servizi per i cittadini il Governo ha messo zero euro in Finanziaria per la ristrutturazione e la costruzione di ospedali più moderni.
Problemi trascurati da un Berlusconi debole, con un governo e una maggioranza senza guida, impegnati a litigare sui giornali, come nel caso del litigio tra Giulio Tremonti e Renato Brunetta sulla conduzione della politica economica dell'esecutivo.
“Questa situazione segnala la noncuranza per i problemi degli italiani – attacca Rosy Bindi - nessuno parla di lavoro, famiglia, impresa. Tutti sono presi a litigare tra di loro: i ministri contro il ministro dell'Economia; il presidente della Camera, nella sua veste di capo politico, in conflitto permanente con la Lega sulle politiche per l'immigrazione; il partito del Sud contro il partito del Nord. Questo e' lo stato della maggioranza e del governo. E' evidente che tutto questo dipende dal fatto che, non solo, manca un programma ma che il garante di questa confusione prima era Berlusconi. Ora, però, Berlusconi si e' fortemente indebolito ed è chiaro che si è aperta una dialettica per la successione. Ma tutto questo è un problema anche per il Paese e per gli italiani, e noi vogliamo elaborare insieme ai cittadini e ai nostri circoli la bozza del nostro programma di governo".

“Ci occupiamo di quello di cui parlano le famiglie la sera a tavola – ha aggiunto il vicesegretario del PD, Enrico Letta - per ogni settore presenteremo le nostre linee programmatiche".
Così per il federalismo la proposta del Pd è di chiedere, anche con una raccolta di firme, la sospensione del patto di stabilità per i comuni virtuosi. Mentre il problema della giustizia “va risolto per i 50 milioni di italiani che chiedono una giustizia più efficiente. Dico alla maggioranza: fermatevi, ritirate il provvedimento sul processo breve. L’intera cultura italiana avanza o critiche o perplessità a quel provvedimento. Prendetene atto. Non e’ immaginabile cominciare a parlare di giustizia con un ricatto sul tavolo. La settimana prossima- ha aggiunto Letta- ci sarà un’occasione per affrontare alcuni temi della giustizia nell’ambito del voto alla mozione del Pd sulle riforme”.
Gli incontri nelle 1000 piazze serviranno anche a diffondere i progetti di legge e gli emendamenti già presentato in Parlamento e bocciati dalla maggioranza su questi temi e sulla scuola, l’ambiente, la giustizia, le riforme istituzionali.
Iniziative diverse dal “No B. Day” che serve solo a convincere chi è già convinto, senza portare nuovi consensi, occupandosi invece di tutti i problemi che riscontrano gli italiani.

E se l’11 e 12 dicembre i cittadini incontreranno Pier Luigi Bersani e gli altri esponenti del PD poco dopo, il 14 dicembre, ci sarà l’incontro di un migliaio di amministratori locali del Pd a Milano per dire basta al federalismo delle chiacchiere della Lega e di un governo che ha abolito l’unica imposta davvero federale, l’Ici, che dava risorse ai comuni.

da Partito Democratico

giovedì 19 novembre 2009

Parlamento subisce un nuovo voto di fiducia

Questa volta con Decreto si privatizza l'acqua.


Come purtroppo avevamo previsto il Governo ha posto la questione di fiducia sul Decreto 135, che, tra le altre cose, determina la privatizzazione del servizio idrico nel nostro Paese.

E’ un gravissimo colpo di mano inferto ad uno dei settori più delicati dei sevizi pubblici, fatto contro i cittadini utenti, contro il Parlamento contro ogni buon senso amministrativo.

Si è voluto bloccare di fatto ogni discussione di merito, impedendo alle tante obiezioni e contrarietà di emergere laddove era naturale emergessero: l’aula del Parlamento.

La Lega, che si riempie la bocca di parole quali federalismo e autonomie locali, con questo provvedimento scippa agli enti locali un patrimonio di cultura amministrativa e di buon governo con le conseguenze che già si vedono laddove l’acqua è privatizzata: aumento delle tariffe, diminuzione degli investimenti, sistema idrico al collasso.

In aula alla Camera il gruppo del Partito Democratico, prima che il Governo esplicitasse la volontà di porre la questione di Fiducia, ha posto in votazione la pregiudiziale di incostituzionalità. Pregiudiziale bocciata dalla maggioranza con soli 28 voti di scarto.

Aspetto non trascurabile è la palese conflittualità che il decreto presenta nei confronti delle normative europee vigenti in materia.

Proprio in questo momento diventa fondamentale essere a fianco di tutti i cittadini, degli enti locali, e di tutte i comitati sorti spontaneamente, per protestare contro questa legge che ci fa tornare indietro sia nella buona amministrazione che nel diritto all’accesso ad un bene fondamentale come l’acqua.

La battaglia politica non si concluderà quindi con il voto di fiducia imposto al Parlamento, ma continuerà tra i cittadini e nelle sedi comunitarie.

On. Daniela Sbrollini

martedì 17 novembre 2009

CAMPAGNA NAZIONALE “SALVA L'ACQUA” - IL GOVERNO PRIVATIZZA L’ ACQUA !









  • Si tratta della definitiva consegna al mercato di un diritto umano universale

    IMPEDIAMOLO !

    Con un decreto del 10 settembre scorso il Governo regala l’acqua ai privati: sottrae ai cittadini l’acqua potabile, il bene più prezioso, per consegnarlo, a partire dal 2011, agli interessi delle grandi multinazionali e farne un nuovo business per i privati.
    Oltre 400.000 cittadini hanno sottoscritto una legge d’iniziativa popolare per l’acqua pubblica, che riconosce il diritto all’acqua ma la proposta giace da due anni nei cassetti delle commissioni parlamentari.
    Entro il prossimo 24 novembre, il decreto che privatizza l’acqua potrebbe diventare legge.
    Si tratta della definitiva mercificazione di un bene essenziale alla vita
    Si tratta di un provvedimento inaccettabile!
    Pertanto, noi firmatari del presente Appello chiediamo:

    - A tutti i Parlamentari il ritiro delle nuove norme che privatizzano l'acqua e di escludere il servizio idrico dai servizi pubblici locali di rilevanza economica riconoscendo l’autonomia di scelta dei modelli di affidamento da parte degli ATO ed Enti locali.

    - Alle forze politiche di sostenere le proposte del Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua e in particolare la rapida approvazione della legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione del servizio idrico.

    - Ai Presidenti delle Regioni di presentare ricorso di costituzionalità contro l’Art.15 del D.L. 135/09 a tutela della autonomia degli Enti Locali sulla base del principio di sussidiarietà riconosciuto dalla Costituzione.

    - Agli Eletti nei Consigli Comunali di prendere posizione contro l’Art.15 del D.L 135/09 e di assumere l’impegno ad inserire nello Statuto Comunale il riconoscimento dell’acqua come bene comune e diritto umano universale e dichiarando il servizio idrico privo di rilevanza economica.

    - Ai Cittadini di protestare contro questo Decreto del Governo facendo pressioni sui parlamentari e raccogliendo adesioni a sostegno del presente impegno.

    Il presente Appello con le firme raccolte sarà inviato anche al
    Presidente della Repubblica
    e ai Presidenti delle due Camere

    L’acqua è un diritto umano universale e un bene comune da conservare per le future generazioni.

    Il servizio idrico deve essere gestito da enti di diritto pubblico con la partecipazione dei cittadini e dei lavoratori.

    Salvare l’acqua è una questione di democrazia

    Ottobre 2009 -
    Appello a cura Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua

    Segreteria Operativa Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
    segreteria@acquabenecomune.org
    www.acquabenecomune.org

TEATRO MODERNISSIMO-NOVENTA VICENTINA


lunedì 16 novembre 2009

Rosanna Filippin segretario del Partito Democratico del Veneto


Padova 15 novembre 2009

Rosanna Filippin è il nuovo segretario del Partito Democratico del Veneto. È stata eletta per acclamazione, questa mattina a Padova, dall’assemblea regionale, dopo che Andrea Causin, il candidato della mozione Franceschini, aveva annunciato, all’insegna di «responsabilità e unità», il ritiro dal ballottaggio, invitando tutti i delegati a votare per la candidata vicentina.
Con l’elezione di Felice Casson alla presidenza dell’assemblea regionale e la designazione di Andrea Causin alla vicesegreteria (l’annuncio è stato dato dalla stessa Rosanna Filippin, dopo il suo l’insediamento), il Partito Democratico del Veneto ritrova l’unità.
«Alle elezioni regionali mancano solo 131 giorni. È quella la vera sfida che attende ora il Partito Democratico. Il tempo della competizione interna è finito, e da domani il partito tutto deve lavorare unito per costruire l’alternativa per il governo del Veneto» ha affermato Rosanna Filippin.

martedì 10 novembre 2009


All’on. Massimo Calearo Ciman

e p.c. Ai coordinatori di Circolo

Ai coordinatori di Zona

Ai componenti Assemblea Provinciale

Ai componenti Assemblea Nazionale

Ai componenti Assemblea Regionale

Caro Massimo,

mi permetto di scriverti alcune righe all’indomani della tua decisione di lasciare il Partito

Democratico e, nel farlo, cercherò anche di interpretare i sentimenti degli iscritti e degli elettori che

ti hanno votato non più tardi di un anno e mezzo fa.

Quando Walter Veltroni annunciò la tua candidatura al Parlamento più di qualcuno nel PD

rimase letteralmente incredulo perché sembrava inconcepibile che un confindustriale di peso,

addirittura un “falco” nelle trattative con i sindacati, venisse candidato, come capolista, da un

partito di sinistra. Molti di noi però giustificarono e approvarono la scelta: se il PD voleva e vuole

essere un partito del lavoro, oltre che di tanti altri valori, deve anche rappresentare adeguatamente il

mondo imprenditoriale.

Quante volte abbiamo detto che la ricchezza del partito sta non solo nella pluralità delle

culture che lo hanno fondato ma anche nelle biografie, necessariamente diverse, delle persone che

hanno deciso di aderirvi? Innumerevoli.

In questi mesi non ci siamo pentiti della scelta, lavorando fianco a fianco abbiamo imparato

a conoscerci, ad apprezzare il tuo impegno e ad accettare anche quegli aspetti del tuo agire che

magari si conciliano meglio ad un consiglio di amministrazione che ad un partito.

Ora, nel mezzo di un percorso ancora lungo, difficile ma non privo di soddisfazioni (e penso

al successo di partecipazione delle ultime primarie) arriva la tua decisione di lasciare il PD per

andare, presumo, nel gruppo misto della Camera. La giustificazione, mi par di capire, è “che il PD

non è più quello di Veltroni ma sta prendendo una deriva socialdemocratica che lo porta lontano

dal mondo imprenditoriale.”

Sulla base di queste tue dichiarazioni, mi sento di esprimerti alcune considerazioni che per

ragioni di sintesi preferisco esporre per punti:

1. Quando un esponente politico perde una battaglia congressuale non abbandona il partito

lamentandosi del fatto che il partito non ha avuto la lungimiranza per seguirlo, ma lavora

ancor più per dimostrare la validità delle proprie idee.

2. Non credo che il PD stia seguendo una deriva socialdemocratica se con “deriva

socialdemocratica” intendi la volontà di costruire un partito che non riconosca e non

valorizzi le altre culture fondative: cattolico-democratica, ambientalista, liberal-democratica,

ecc. Vorrei però sottolineare che partiti socialdemocratici, nelle varie accezioni nazionali,

hanno guidato e guidano grandi paesi europei (Spagna, Inghilterra) anche per i risultati che

hanno saputo conseguire in campo economico.

3. Per quanto riguarda i rapporti con gli imprenditori, c’è inoltre da aggiungere che Bersani è

sicuramente uno degli interlocutori più attrezzati per dialogare con loro (non è il caso di

ripercorrere qui la sua biografia politica ed i suoi rapporti con il mondo economico).

4. Non ci sono elementi per dire adesso, come ha fatto Rutelli, che il progetto del PD sia

fallito. Almeno che Rutelli non confonda i suoi fallimenti personali con quelli del partito

che, con non poche titubanze, ha contribuito a fondare. Rutelli avrebbe avuto più coraggio,

lui che “coraggioso” lo è da sempre, se avesse ammesso che nel progetto ha creduto

solamente nella misura in cui poteva consentirgli di ridiventare sindaco di Roma.

5. Sono convinto che si sia tornato a parlare di “nuovo centro” non tanto perché il PD è in crisi

ma perché, esattamente al contrario, ad essere in crisi è il PDL. Chi lavora ad un progetto

“centrista”, cioè, lo fa perché spera o crede in uno smottamento degli attuali assetti partitici

del centrodestra, e segnali che si vada in questo direzione ce ne sono già in abbondanza.

Arrivati a questo punto, caro Massimo, non c’è molto altro da dire. Ho evitato di rilasciare ai

media delle dichiarazioni polemiche per non avallare l’idea che il nostro sia un partito afflitto da

una litigiosità perenne ma credo anche che i Democratici vicentini si meritino qualcosa di più di

un addio a mezzo stampa.

Cordialmente,

Federico Ginato

mercoledì 28 ottobre 2009

Campagna per utilizzare l’acqua del rubinetto


IL GIORNALE DI VICENZA

Mercoledì 28 Ottobre 2009

PROVINCIA - pag. 30



NOVENTA VICENTINA



Campagna per utilizzare l’acqua del rubinetto


Non certo una provocazione, piuttosto un messaggio rivolto a tutti. L'ultimo Consiglio Comunale ha visto la comparsa sui banchi di caraffe d'acqua al posto delle solite bottiglie d'acqua minierale, un'iniziativa con la quale la nuova Amministrazione vuole testimoniare "l'ottima qualità dell'acqua dell'acquedotto comunale che tutti possiamo bere"come ha sottolineato il sindaco Marcello Spigolon.

«Un'acqua proveniente da Almisano mediamente buona i cui parametri sono migliori di quella in bottiglia», ha aggiunto l'assessore all'ambiente Cesare Giacomuzzo rilevando come "l'acqua della fontanella in piazza IV novembre è potabile, ma peggiore di quella dell'acquedotto" e annunciando una campagna promozionale nelle scuole per incentivare l'utilizzo dell'acqua comunale.

«Personalmente bevo da tempo l'acqua dell'acquedotto, anche se per tranquillizzare i cittadini sarebbe opportuno chiedere al gestore anche l'esame degli elminti», ha aggiunto il consigliere di minoranza Adelino Veronese.

F.B.

prossimi appuntamenti

Mercoledì 28 ottobre ore 20.45
CONSIGLIO COMUNALE
l'ordine del giorno
tra i vari punti ci sarà anche il
PIANO CASA


Domenica 1 novembre

dalle 10.00 alle 12.00

circolo aperto



Martedì 3 novembre

ore 21.00

presso Circolo

Direttivo del Circolo


lunedì 26 ottobre 2009

BERSANI SEGRETARIO

Primarie PD, i risultati delle elezioni del Segretario nazionale

NOVENTA VICENTINA

votanti n°304
BERSANI n°154 - FRANCESCHINI n°103 - MARINO n° 47


PROVINCIA VICENZA

votanti n°27001
BERSANI n°13885 - FRANCESCHINI n°8685 - MARINO n° 4431


REGIONE VENETO

votanti n°157776
BERSANI n°80970 - FRANCESCHINI n°51564 - MARINO n° 23929 SCHEDE NULLE n°1313

lunedì 19 ottobre 2009

Quando si vota per le primarie del PD, chi può votare, cosa serve?

IL 25 ottobre ricorda che:

Si vota dalle 7 alle 20 in oltre diecimila seggi.

Si vota una sola lista.

CERCA IL TUO SEGGIO SU www.partitodemocratico.it O TELEFONANDO AL NUMERO 848.88.88.00


Puoi votare se hai almeno 16 anni e sei: cittadino italiano, cittadino europeo con residenza in Italia, o cittadino di un altro paese con permesso di soggiorno in Italia.
Per votare basta un documento d’identità e la tessera elettorale. Per i minorenni e i cittadini stranieri serve solo il documento.

Gli studenti universitari e i lavoratori fuori sede, anche extracomunitari con permesso di soggiorno, possono votare nella città dove studiano o dove lavorano. Tale decisione deve essere comunicata alla sede provinciale del Partito Democratico del luogo in cui si studia o si lavora entro le 19 del 23 ottobre.
Puoi trovare l’indirizzo su www.partitodemocratico.it

Le schede sono due:

colore azzurro per l’elezione del Segretario e dell’Assemblea Nazionale

colore rosa per l’elezione del Segretario e dell’Assemblea Regionale


Sceglierai il tuo Segretario tracciando un unico segno su una delle liste dei candidati ad esso collegati.

E non dimenticare di versare un contributo minimo di 2 euro per aiutarci a sostenere l’iniziativa. Al momento del voto riceverai la molletta “Ci tengo”, simbolo di queste primarie.


COSA PUOI FARE ORA?
- Diffondi le informazioni.
- Manda ai tuoi amici una mail con tutto ciò che serve per votare.

Il 25 ottobre 2009 scegli tu il segretario del PD. Fai vedere che ci tieni, segui le azioni del giorno.

mercoledì 14 ottobre 2009

Noventa Vicentina alla 657a posizione nazionale secondo i dati Legambiente

IL GIORNALE DI VICENZA



Martedì 13 Ottobre 2009 PROVINCIA Pagina 30



NOVENTA/1. Interrogazione delle minoranze



Il Comune scende

nella classifica

dei “ricicloni”


In 657a posizione nazionale secondo i dati Legambiente


Dopo essere entrato tra i Comuni “ricicloni” raggiungendo per diversi anni importanti percentuali nella differenziazione dei rifiuti solidi urbani Noventa è scesa lo scorso anno nella classifica nazionale stilata da Legambiente dal 279° al 657° posto col 57,55% , una flessione che è stata al centro di un'interrogazione presentata nell'ultima seduta consiliare dai consiglieri di minoranza Lino Baldan e Adelino Veronese di “Coltri per cambiare” proponendo un incontro con l'amministratore unico della VIS servizi (subentrata al Comune nella gestione del servizio) per esaminare la situazione e cercare di migliorarla.

Nel condividere tale obiettivo l'assessore all'ambiente Cesare Giacomuzzo ha ricordato di aver proposto già a luglio ai capigruppo la costituzione di un tavolo di lavoro tra le forze politiche per studiare il problema ribadendo la volont& #224; di «promuovere un incontro per esaminare la situazione e predisporre eventuali iniziative».

«Tra le pecche del servizio c'è la raccolta dei sacchi neri che si diceva in passato di vietare» ha osservato Adelino Verone pur apprezzando l'installazione di cestini nel nuovo parco comunale «da allargare in altri punti del paese per migliorare la situazione».

«L'abbandono dei sacchetti di rifiuti nei fossi non sempre addebitabile agli extracomunitari è un problema non facilmente arginabile» ha aggiunto il sindaco Marcello Spigolon.

La seconda interrogazione sempre di Adelino Veronese e Lino Baldan ha proposto di valutare congiuntamente con l''Ulss 6 e la Cooperativa Casa Bianca l'ipotesi di trasferire negli edifici dell'area ospedaliera le persone con problematiche psicologiche attualmente ospitate in tre appartamenti in via Fermi «viste le difficoltà sorte per i pazienti lontani dal centro diurno dove svolgono attività lavorativa assistita e le lamental! e degli inquilini dello stabile derivanti dalle diverse abitudini di vita».

«Quei tre alloggi attuano un preciso programma educativo ed integrazione sociale dei pazienti che prevede spazia abitativi indipendenti inseriti in un contesto cittadino» ha ricordato l'assessore Veronese.


F.B.

lunedì 12 ottobre 2009

art. G.V. 12.10.09 - PARCO PIANURA DI AGUGLIARO

Al via il parco-giochi che "mitiga" l'A31 SudAUTOSTRADE. Alla Zerga di Arzignano i primi lavori del piano per Agugliaro-Albettone



Poi toccherà al “verde” su un’area di 160 mila mq 12/10/2009 e-mail print

A La palladiana villa Saraceno tutelata dall’Unesco in zona A31 Sud Vicenza. La società autostradale Brescia-Padova ha annunciato di aver aggiudicato il primo appalto per la realizzazione del Parco di pianura di Agugliaro e Albettone, l'intervento di mitigazione dell'impatto e di compensazione ambientale legato alla realizzazione del tratto sud dell'AutoValdastico nel territorio dei due Comuni berici.

Eseguirà i lavori per 568 mila euro la ditta Zerga Srl di Arzignano, vincitrice della gara su 63 altre concorrenti con un ribasso d'asta del 21,20%.

Si tratterà di un intervento iniziale, riguardante la sistemazione a verde attrezzato della zona a fianco di Villa Dal Verme: una superficie di 16 mila metri quadrati sul lato destro guardando la villa, a fianco del torrente Liona. Per la precisione è il luogo dove sorge il capannone di un allevamento di tacchini che, in base all'accordo stipulato con l'Autostrada, è soggetto all'abbattimento per far posto alla nuova opera di compensazione.

Questa sarà precisamente un parco giochi per bambini, con piantati aceri e salici e con un piccolo parcheggio a servizio del parco. Tempo di completamento assegnato: sette mesi.

È il primo stralcio di un'operazione più complessa che prevede l'acquisto da parte della SpA dell'AutoSerenissima del terreno circostante la villa per un totale di 160 mila metri quadrati, lungo il tratto più complesso dell'A31 Sud, caratterizzato dall'attraversamento di campagne ambientalmente pregiate e della zona della vila palladiana tutelata dall'Unesco.

In questa fase i lavori per la realizzazione della Valdastico Sud - completati solo nel primo lotto presso l'innesto con l'A4, quello del "battesimo" dell'opera - sono in corso nei tratti da Vicenza a Longare e da Noventa a Badia Polesine. Fermo invece il tratto da Longare a Noventa, compreso appunto il lotto funzionale del tratto su Agugliaro, che parte adesso per la parte relativa al parco adiacente alla zona autostradale.

In centro a piedi? A deciderlo sarà il referendum

Questo articolo ti è stato inviato da cristina attraverso il sito de Il Giornale di Vicenza



IL GIORNALE DI VICENZA



Domenica 11 Ottobre 2009 PROVINCIA Pagina 26



NOVENTA/1. L’annuncio del sindaco Spigolon


In centro a piedi? A deciderlo sarà il referendum


Consultazione per il futuro del tratto davanti alla villa


È durato una settimana lo studio di rivelazione del transito dei veicoli sulla parte antistante villa Barbarigo, via Palladio e viale dei Martiri commissionato alla ditta Signal e Trafic Consult di Egna, Bolzano.

I dati verranno studiati dallo studio Aua di Vicenza «dopodichè si procederà alla consultazione popolare per decidere se continuare l'apertura o chiudere nuovamente il tratto antistante Villa Barbarigo», ha annunciato nell'ultima seduta consiliare il sindaco Marcello Spigolon.

Via libera intanto alla fase esecutiva del progetto di realizzazione della rotatoria tra la Riviera Berica, via Monte Grappa e via Da Vinci dopo che l'agenzia del territorio ha risposto alla richiesta di valutazione tecnica estimativa per determinare l'indennità di esproprio dei terreni.

Per quanto riguarda la prevista bretella Ponte Maddalena-Cicogna di collegamento alla Valdastico sud «sono disponibili 10 milioni di euro, ma resta il problema di Pojana Maggiore che non ha sottoscritto un percorso condiviso dalla Società Autostrade per la quale il tracciato lungo la Vicentina non è praticabile - ha sottolineato il primo cittadino Marcello Spigolon - con necessità dunque di dialogare col Comune pojanese e Montagnana per definire il percorso di tale bretella». F.B.

INCONTRI

LUNEDI 19 OTTOBRE ore 21.00

presso Circolo Partito Democratico di Noventa Vicentina


DIRETTIVO

(anticipato per preparare primarie)


O.D.G. provvisorio


Primarie


presentazione idee per giornalino





ALTRI INCONTRI DA RICORDARE:


13 ottobre ore 20.30

incontro a Vicenza con Rosanna Filippin e Laura Puppato


15 ottobre ore 18.00

incontro a Vicenza con ROSY BINDI


15 ottobre ore 20.30

a SOSSANO

per incontro organizzato dai consiglieri regionali importante la nostra partecipazione

martedì 6 ottobre 2009

Minacce di morte a Sandro Ruotolo, indaga la Digos


ROMA - Minacce di morte a Sandro Ruotolo, numero due di Annozero, e alla sua famiglia, sulle quali la Digos sta indagando: secondo quanto si apprende, non si tratterebbe dell'opera di un mitomane. All'esame degli investigatori c'é infatti una lettera dalla quale si evince che il giornalista è stato pedinato e sorvegliato. Nella stessa missiva, inoltre, si fa riferimento ad una lista di 'obiettivi' in cui Ruotolo sarebbe il secondo.

FNSI: VICINI A RUOTOLO, FATTI INQUIETANTI
"Tutta la Federazione Nazionale della Stampa Italiana è vicina a Sandro Ruotolo e alla sua famiglia destinataria di gravissime minacce per la sua attività di giornalista": è quanto si legge in una nota della Federazione Nazionale della Stampa. "Un collega - prosegue il sindacato - che non accetta di tacere su fatti e misfatti che inquinano la società civile e su cui destina le sue migliore risorse testimoniando un giornalismo che non si gira mai dall'altra parte anche di fronte alle situazioni più intricate. Minacce verbali, lettere minatorie, addirittura pedinamenti sono episodi gravissimi e inquietanti. E' necessario un'attenta considerazione delle autorità competenti su queste intimidazioni ed occorre un'analisi attenta dei veleni sparsi nel territorio dell'informazione".

SCHIFANI: RUOTOLO NON DEVE SENTIRSI SOLO
"Mi associo a questa solidarietà. Ogni giornalista, al di là delle polemiche, ha il diritto di poter lavorare in piena serenità. Mi auguro che Ruotolo non si lasci intimidire e continui a lavorare in piena serenità non sentendosi solo perché ha al fianco i colleghi e le istituzioni". Lo ha detto il presidente del Senato, Renato Schifani, ospite del programma 'Il fatto del giorno', condotto da Monica Setta su Raidue.

www.ansa.it

Basta con le intimidazioni


Giornalisti sotto assedio


Tg faziosi e giornalisti minacciati. A 3 giorni dalla manifestazione di piazza del Popolo purtroppo la situazione della tv pubblica è questa. A Rai Uno è braccio di ferro tra la redazione del tg1 e il direttore che sabato sera è riuscito ad andare in onda con un editoriale contro la manifestazione della FNSI a Rai Due Sandro Ruotolo della redazione di AnnoZero riceve una lettera anonima con minacce di morte e Anno Zero è un “sorvegliato speciale”, per via dell’istruttoria che il PD chiede al governo di ritirare.

Libero, Il Giornale e il TG1. Ormai è un trio affidabile per Berlusconi con Augusto Minzolini che scambia il principale tg del servizio pubblico pe runa dependance di Arcore e alle 20 di sabato manda in onda un suo editoriale con un giudizio negativo sulla manifestazione di Piazza del Popolo
Editoriale condannato dal presidente Rai, Paolo Garimberti, che lo ha giudicato assolutamente irrituale e ha scritto al direttore generale Masi e porterà il caso nel Cda. Non solo, “Minzolini dovrà risponderne in commissione di Vigilanza”, annuncia il presidente Sergio Zavoli, nell’audizione già prevista per lui e altri direttori.
Ma Minzolini se la prende anche con il sindacato , dato che nell’edizione delle 20 è stato letto (con l’autorizzazione del direttore generale) un comunicato del comitato di redazione: «Il Tg1 non è mai stato schierato, nella sua storia, contro alcuna manifestazione, mentre sabato il direttore lo ha allineato contro la manifestazione del sindacato unitario dei giornalisti, cui ha aderito una moltitudine di cittadini, anche chi «ha manifestato per il rispetto dell’articolo 21 della Costituzione. E cui sbrigativamente è stato detto di aver
fatto una cosa “incomprensibile”. Il Tg1 ricorda il Cdr, «ha per sua tradizione un ruolo istituzionale, non è un tg di parte, ma servizio pubblico e rispetta ogni opinione per non mettere in gioco la sua credibilità”.
E come replica il direttore? Lapidario: “È’ la dimostrazione che c’è chi manifesta per la libertà di stampa ma è intollerante verso chi ha un’opinione diversa!”. Invece il cdr del Tg1 con coraggio e puntualità recupera almeno in parte la credibilità del servizio pubblico che proprio il direttore Minzolini ha gravemente offeso. Certo, il diritto di esprimere la propria posizione è sacrosanto, non lo si fa con un video nel TG che si dirige, finendo per affossare una istituzione importante minandone la credibilità

“L’editoriale di Minzolini è una svolta per il Tg1 – commenta Paolo Gentiloni, responsabile Comunicazione del PD -. Il principale Tg italiano abbandona, anche formalmente, ogni profilo istituzionale e scende in campo con una polemica contro una manifestazione di forze sindacali e di
opposizione cui hanno partecipato centinaia di migliaia di persone. Non ci sono precedenti di un simile stravolgimento di un telegiornale del servizio pubblico. Chiedo che la Commissione di vigilanza sulla Rai accerti se il direttore del Tg1 può darsi ad una militanza degna del miglior Fede”.


Per il segretario del Pd, Dario Franceschini, “c'è una metà del sistema informativo che oggi è intimidito. Perché si tratta di intimidazione quando un capo del governo dice agli imprenditori "non fate pubblicità sui giornali, o quando c'è l'offensiva sulle testate o addirittura sui singoli giornalisti. Rispetto a questo abbiamo il dovere di fare opposizione, abbiamo il dovere di dire che controllare la comunicazione può significare accendere i riflettori, lo abbiamo visto, quando serve, quando vuol dire trasformare la consegna di alcune case ai terremotati in un evento mediatico. E per questo si cambiano i palinsesti, si annullano le trasmissioni. Quando invece serve non fare vedere la disperazione dei precari della scuola, che manifestano pacificamente in tutte le città davanti ai provveditorati, quello allora non si deve fare vedere. Allora i riflettori si spengono, perchè non si deve capire cosa sta avvenendo silenziosamente. Bene, nessuno si appropri della battaglia per la libertà d'informazione, le decine di migliaia di persone intervenute a piazza del Popolo sono venute perché hanno capito che è in discussione qualcosa: la libertà di informazione nel nostro Paese. E hanno capito che le libertà nel 2009 non vengono messe in discussione come avveniva per la privazione di libertà nel secolo scorso. Vengono messe in discussione non dal punto di vista formale, ma dal punto di vista sostanziale. Ed è quello che sta avvenendo esattamente per la libertà di informazione”.

Giorgio Merlo del Pd, vice presidente della Commissione di Vigilanza Rai ammonisce: “Il servizio pubblico non è e non può essere la sommatoria delle faziosità. Se così fosse, cesserebbe di esistere la sua stessa funzione. Ma la vera emergenza, se così si può definire, è nell’informazione quotidiana dei Tg. Gli opposti estremismi che si registrano nelle trasmissioni dei vari approfondimenti politici è ormai un dato di fatto. Ma se i Tg assecondano questa deriva si corre il serio rischio di trasformare la Rai in una grancassa propagandistica e militante. L’esatto contrario di ciò che prevedono regolamenti, regole e principi del servizio pubblico”. E annuncia: “Credo sia giunto il momento - e domani lo chiederò formalmente in Ufficio di Presidenza- di ascoltare i direttori dei Tg e i conduttori dei programmi di approfondimento politico. Sono troppe le anomalie e le eccezioni che si ripetono quotidianamente e che sono, come è evidente a tutti , al di fuori e al di sopra di tutto ciò che è sevizio pubblico. Dagli editoriali dei direttori dei Tg -cosa nota e frequente anche in passato- ai monologhi senza contraddittorio in alcune trasmissioni, dal giornalismo ostentatamente militante alla adulazione acritica verso il potere. Eccezioni che non possono essere semplicemente tollerate”. C’è un peccato originale? Si per Michele Meta capogruppo PD in commissione Trasporti e Telecomunicazioni alla Camera dei Deputati e coordinatore nazionale della Mozione Marino: “Lo sfogo del direttore Minzolini contro una manifestazione pacifica con migliaia di persone in difesa della libertà d’informazione, è diretta conseguenza del gravissimo errore commesso con il blitz sulle nomine RAI deciso prima dell’estate a Palazzo Grazioli. La risposta del direttore del TG1 al comunicato del cdr evidenzia ancora di più la distanza abissale tra l’attenzione dei tanti professionisti dell’informazione RAI per un’informazione obiettiva e trasparente, e la concezione di servizio pubblico di Minzolini estranea all’etica ed ai doveri del giornalismo democratico”. Lo afferma il Michele Meta.

Ma perché nel frattempo il governo vuole indagare su Anno Zero, sostituendosi alla Commissione parlamentare di vigilanza? E’ quanto chiede un’interrogazione presentata dal gruppo del Pd, a prima firma Paolo Gentiloni, che sarà discussa alla Camera durante il Question time di Montecitorio

“Il governo ha aperto, con un’improvvida ed inedita iniziativa, un'istruttoria nei confronti di una singola trasmissione televisiva della Rai. Dalla vigente legislazione e dal contratto di servizio si evince che compiti prioritari della concessionaria siano la libertà, la completezza, l'obiettività e il pluralismo dell'informazione, e si riconosce alla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi la competenza in materia di indirizzo e controllo del pluralismo mentre all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni spetta il potere di irrogare sanzioni sui singoli programmi e di far rispettare il contratto di servizio. Quali iniziative urgenti intenda ora assumere il governo per far rientrare la propria azione nel pieno rispetto della legislazione vigente e delle prerogative delle altre istituzioni”.

Come se non bastasse arriva la lettera anonima con minacce di morte per Sandro Ruotolo, il più stretto collaboratore di Michele Santoro per "Annozero", con lui dai tempi di “Samarcanda”. Una lettera spedita a casa Ruotolo contenente particolari che fanno capire come il reporter sia stato pedinato e tenuto d'occhio da parte di sconosciuti. Ora indaga la Digos di Roma e il giornalista afferma: “Continuerò a fare il giornalista con la schiena dritta, queste cose non mi fermano”.

Solidarietà da Paolo Gentiloni , da Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato e da altri esponenti del PD come il senatore Fabrizio Morri, capogruppo in Vigilanza, che nota come "le minacce a Sandro Ruotolo sono segno inquietante dei veleni che circolano a piene mani nella società italiana e nel mondo dell'informazione. Minacce che non vanno sottovalutate perché è del tutto evidente che vi sono ambienti, in questo Paese, che non amano il lavoro coraggioso, autonomo e indipendente di giornalisti come Ruotolo che scavano nella realtà". Vincenzo Vita iscrive le minacce nella “situazione particolarmente anomala vissuta dall'Italia".

“Leggo con sconcerto e apprensione che la corsa alla barbarie in questo Paese continua." Così Ignazio Marino, candidato alla segreteria del Partito Democratico, commenta le minacce di morte rivolte a Sandro Ruotolo.

"Nell’esprimere tutta la mia vicinanza e solidarietà a Sandro Ruotolo che una lettera anonima minaccia di morte, chiedo al ministro dell’Interno e a chi è preposto ai servizi segreti - fa sapere Marino- di attivarsi e di impegnarsi a fondo per smascherare chi sta dietro a queste ignobili minacce”. A mettere l’accento sulle ultime inchieste del giornalista sulla mafia è Beppe Lumia: “Il giornalismo d’inchiesta libero e indipendente dà molto fastidio, perché porta all’attenzione dell’opinione pubblica la ‘questione mafiosa’, mettendo in luce le collusioni con la politica e l’economia. Su questa vicenda bisogna andare fino in fondo e tenere alta l’attenzione. Il nostro Paese ha bisogno di un’informazione che abbia il coraggio di raccontare ai cittadini gli effetti devastanti prodotti dalle mafie a scapito della legalità e dello sviluppo”. Mentre Walter Veltroni parla di “minacce gravissime. Il lavoro di ricerca della verità, l’approfondimento e l’analisi sono il segno migliore di un giornalismo civile.Ruotolo si è sempre occupato di vicende difficili e delicate, gli ribadisco l’impegno a sostegno della legalità contro ogni tentativo di chiudere la bocca all’informazione”

Marco Laudonio

giovedì 1 ottobre 2009

corso di laurea in Scienze per la Pace dell'Università di Pisa


L'assemblea degli studenti di scienze per la pace

Appello per la salvaguardia dell'unico corso di Peace Studies in Italia:

il corso di laurea in Scienze per la Pace dell'Università di Pisa


Il corso di laurea di Pisa, ormai unico in Italia, è nato come esigenza di una cultura internazionale della pace, sorta nel secondo dopoguerra, insieme a tutti gli altri istituti e Università di Peace Studies, con brillanti esempi negli Stati Uniti e nel nord Europa, e tutt’oggi operanti. I nostri studi offrono l’opportunità, sempre più necessaria, di trovare una soluzione alternativa e nonviolenta alla risoluzione dei conflitti. La caratteristica di interdisciplinarietà del nostro approccio di studi è fondamentale per acquisire uno sguardo completo alla realtà odierna. La pace non è assenza di conflitto, ma costruzione propositiva di una realtà migliore. La ricerca della pace è, quindi, studio scientifico e strategico di proposte e metodi concreti.

Pensiamo che il nostro Paese abbia bisogno di continuità culturale al pensiero nonviolento dei filosofi e maestri che tutto il mondo studia e ci riconosce: Aldo Capitini, Danilo Dolci, Lanza dal Vasto, Lorenzo Milani, Tonino Bello, Ernesto Balducci. Questa continuità culturale deve rimanere negli ambienti accademici universitari italiani. La didattica e la formazione sono necessari affinché i processi culturali di filosofia e pratica della nonviolenza non tramontino oggi. Essi contraddistinguono il nostro percorso universitario e sono gli unici strumenti di un autentico cambiamento sociale. Se Scienze per la Pace scomparisse verrebbe meno quell’idea di pace che ormai da sola cerca di farsi strada in mezzo ad altre: parliamo di una lotta a difesa delle istituzioni democratiche nel nostro paese e nel mondo esclusivamente senz’armi. Questo tipo di studi non può non essere compreso e non avere pari dignità all’interno del sistema universitario italiano.

L’Università italiana ha bisogno di un percorso completo che crei una nuova grammatica ed etica della politica e dell’agire sociale.

Inseriti in un contesto italiano ed europeo sempre più sordo alle esigenze dei popoli al di là del Mediterraneo, in cui la recente crisi finanziaria ed economica non può avere risposta se non con un alternativo modello di sviluppo, assistiamo da tempo ad una precarizzazione della cultura, che è e sempre sarà critica sociale; ad un attacco a qualsiasi voce fuori dal coro, un mondo in cui la parola “Pace” viene depauperata del proprio significato. Ma qualcuno a Pisa è riuscito, negli anni, a creare un centro di studi “fuori dal coro”, in cui gli studenti possano cimentarsi nella ricerca di un'alternativa. Oggi questo corso rischia di essere dimezzato, vanificandone sostanzialmente il progetto. I motivi sono molteplici, dai tagli economici degli ultimi governi alla mancanza di sostegno politico affinché un corso del genere esista.
I laureati in passato e coloro che si laureeranno prossimamente, saranno condannati a un’esistenza puramente testimoniale di questo percorso formativo. L’Ateneo di Pisa, così come il Comune di Pisa proclamatosi “Comune per la Pace”, si sono vantati in passato della presenza di questo fiore all’occhiello e del prestigio che Scienze per la Pace ne dava. Ora, noi studenti siamo i promotori di una difesa di questo patrimonio culturale che rischia di estinguersi. Per questo vogliamo dare concretezza a ciò che studiamo, lottando senza violenza, affinché il corso non sia chiuso né resti a metà. La completezza degli studi, data soltanto dal percorso quinquennale, è garanzia di un approccio serio e scientifico alla nostra ricerca.
Il potere ha sempre temuto le critiche. Ma se uniamo le nostre voci, se facciamo sentire che siamo in tanti e che questo corso è necessario, siamo sicuri che riusciremo ad evitare qualsiasi pericolo.
L’Assemblea degli studenti di Scienze per la Pace.


La mensa scolastica è più cara


NOVENTA

La questione al centro del consiglio comunale di stasera

La mensa scolastica è più cara

Claudia Milani

  • Lunedì 28 Settembre 2009
Ottanta centesimi in più, poi scesi a cinquanta. E intanto la questione mensa scolastica approda al consiglio comunale di stasera con un'interpellanza firmata da Gian Luigi Coltri, Lino Baldan e Adelino Veronese (del gruppo “Coltri per cambiare”) e Graziano Gambarotto di “Forza Noventa - Lega Nord”. All’inizio dell'anno scolastico, per i genitori dei bimbi delle elementari c'è stata la sorpresa mensa. Abbastanza per suscitare polemiche e, soprattutto preoccupazione. Se 80 centesimi, infatti, possono sembrare una cifra irrisoria, considerando l'intero anno diventerebbero circa 160 euro, sufficienti per pesare sul budget familiare. «Sono stato avvicinato da molti genitori - ha spiegato il consigliere Adelino Veronese - comprensibilmente allarmati. Dispiace che la maggioranza abbia affrontato il problema senza coinvolgere l'opposizione, che rappresenta pur sempre il 60% della popolazione. In campagna elettorale era stata promessa una politica di attenzione per le famiglie». «In un momento di crisi - ha aggiunto Gian Luigi Coltri - il Comune avrebbe potuto mantenere invariate le tariffe stanziando di tasca propria la differenza».
Pronta la replica del sindaco Marcello Spigolon: «Sino all'ultimo abbiamo sperato di poter risparmiare grazie all'utilizzo di lavoratori socialmente utili. Purtroppo, però, questo non è stato possibile. Il prezzo dei pasti è rimasto invariato, a 3,61 euro, ma sono aumentate le spese di scodellamento. La mensa è facoltativa, quindi utilizzata solo da una parte di alunni. Non sarebbe stato corretto che l'amministrazione sostenesse le spese andando a gravare su tutta la collettività. Siamo riusciti ad abbassare di 30 centesimi il prezzo iniziale: ora qualsiasi persona voglia dare il suo aiuto come volontario in mensa sarà ben accetta e permetterà di arrivare ad un ulteriore ribasso. Per le famiglie in difficoltà, come sempre, ci sono i servizi sociali».

Il voto in 6.095 congressi dei Circoli Pd

Hanno votato in 385.117: Bersani 216.130, Franceschini 137.172, Marino 29.303

La “Commissione nazionale per le elezioni del 25 ottobre” rende noti i risultati relativi a 6.095 congressi che hanno interessato 675.705 iscritti pari all’81,9% del totale nazionale degli iscritti al Partito Democratico. Si tratta dei risultati trasmessi, alla data di oggi, dalle organizzazioni locali del PD.

Votanti 385.117 pari al 56,99% degli iscritti aventi diritto.

Voti validi 382.605

Pier Luigi Bersani 216.130 voti pari al 56,49%

Dario Franceschini 137.172 voti pari al 35,85%

Ignazio Marino 29.303 voti pari al 7,66%

Questi dati (385.117 votanti) confermano una straordinaria partecipazione delle iscritte e degli iscritti che per la trasparenza, la qualità democratica del dibattito politico e la diffusione territoriale, non ha eguali nel nostro Paese e non solo. Questa partecipazione è anche un segnale incoraggiante per le primarie del 25 ottobre.

La Commissione nazionale rende pubblici, a questo prposito, i dati trasmessi relativi alle singole regioni. La prossima comunicazione avverrà sulla base dei risultati definitivi certificati dalle commissioni provinciali per il congresso.


Risultati Assemblee dei circoli PD per Regioni

REGIONECIRCOLI*ISCRITTIVOTANTIBERSANIFRANCESCHINIMARINONULLEBIANCHETOTALE VOTI VALIDI



VOTI%VOTI%VOTI%VOTI%VOTI%VOTI%
ABRUZZO214160861078767,06%576753,78%421639,31%7416,91%400,37%230,21%10724
BASILICATA118169791277075,21%710756,86%493639,49%4573,66%1791,40%910,71%12500
CALABRIA301415282394157,65%1738873,02%567623,84%7483,14%740,31%550,23%23812
CAMPANIA334861934208448,83%2880468,79%1177928,13%12913,08%1380,33%720,17%41874
EMILIA ROMAGNA6081215254430836,46%2600859,01%1406631,92%39989,07%1280,29%1080,24%44072
FRIULI V.G.1698978567263,18%219438,94%273148,46%71012,60%210,37%160,28%5635
LAZIO311476433166066,45%1493047,34%1286640,79%374311,87%580,18%630,20%31539
LIGURIA186160361099768,58%606956,15%347032,11%126911,74%580,53%1311,19%10808
LOMBARDIA856461112858061,98%1488952,33%948433,33%408114,34%390,14%870,30%28454
MARCHE233178841061859,37%503947,69%458143,35%9478,96%250,24%260,24%10567
MOLISE582434179073,54%103358,73%68639,00%402,27%170,95%140,78%1759
PIEMONTE295225141340059,52%763757,43%356226,79%209915,78%570,43%450,34%13298
PUGLIA233383702590967,52%1744167,65%751829,16%8243,20%750,29%510,20%25783
SARDEGNA276252881465057,93%963566,03%352724,17%14309,80%250,17%330,23%14592
SICILIA376495743575872,13%1619645,64%1827751,51%10122,85%1260,35%1470,41%35485
TOSCANA824708414103257,92%2043450,07%1730342,39%30777,54%910,22%1270,31%40814
TRENTINO ALTO ADIGE532745135649,40%67650,26%49736,95%17212,79%30,22%80,59%1345
UMBRIA**159186431272368,25%669953,40%522241,63%6244,97%1050,83%650,51%12545
VALLE D'AOSTA1226811342,16%4438,94%5851,33%119,73%-0,00%-0,00%113
VENETO479260651696965,10%814048,21%671739,78%202912,02%470,28%360,21%16886
TOTALE609567570538511756,99%21613056,49%13717235,85%293037,66%13060,34%11980,31%382605

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