martedì 29 settembre 2009
PROSSIMI APPUNTAMENTI
DOMENICA 4 OTTOBRE SEDE APERTA
dalle ore 10.00 alle ore 12.00
(è un momento di incontro e confronto tra di noi e con i cittadini,
se vi è possibile sarebbe importante la vostra presenza)
MARTEDI 6 OTTOBRE ore 21.00
presso Circolo PD
incontro "aperto" con COLTRI
è richiesta la partecipazione di tutto il direttivo
risultati dell'assemblea del 25 settembre per la VOTAZIONE MOZIONI
Carissime/i,
vi comunico i risultati dell'assemblea del 25 settembre
per la VOTAZIONE MOZIONI
Circolo di Noventa Vicentina, 35 iscritti, su 63, cioè il 55,5%, hanno votato;
- la mozione Bersani ha ottenuto 25 voti, 71,43%;
- la mozione Franceschini ha ottenuto 5 voti, 14,29%;
- la mozione Marino ha ottenuto 5 voti, 14,28%.
In questo momento non ho i dati degli altri circoli
entro sera ve li giro, sono comunque appesi fuori dalla
nostra sede.
Circolo di Lonigo, 33 iscritti, su 47, cioè il 70,2%, hanno votato;
- la mozione Bersani ha ottenuto 11 voti, 33,3%;
- la mozione Franceschini ha ottenuto 17 voti, 51,5%;
- la mozione Marino ha ottenuto 5 voti, 15,1%.
martedì 22 settembre 2009
25 settembre 2009 ore 20.30 - Convocazione Assemblea
Agli iscritti
ai Circoli Democratici
di
NOVENTA VICENTINA
AGUGLIARO-SOSSANO-ALONTE
POJANA MAGGIORE
ORGIANO-SAN GERMANO-GRANCONA
Care e cari iscritti,
è convocata ai sensi dell’art. 4, comma 9 del Regolamento per lo svolgimento del congresso del Partito Democratico, l’Assemblea del Circolo.
L’Assemblea si svolgerà il giorno
25 settembre 2009 alle ore 20.30
Presso Saletta Teatro Modernissimo
con il seguente ordine del giorno:
1) elezione della Presidenza;
2) proposta di composizione del seggio elettorale (Presidente e scrutatori);
3) presentazione delle mozioni congressuali;
4) discussione;
5) votazione delle mozioni e dei delegati alla convenzione provinciale, dalle ore 22.00 alle ore 23.00.
Ricordiamo che l’Assemblea del Circolo è aperta alla partecipazione anche di non iscritti, simpatizzanti ed elettori del Partito Democratico, ma che il voto è riservato ai soli iscritti.
Sarà possibile presentare liste dei candidati a delegato alla Convenzione provinciale nel corso dell’Assemblea, entro i termini decisi e comunicati dalla Presidenza. Requisiti indispensabili per l’accettazione delle liste sarà la dichiarazione di collegamento sottoscritta dal rappresentante delegato della mozione di riferimento e, in caso di più di un candidato, l’alternanza di genere.
In attesa di incontravi in assemblea, vi invio un cordiale saluto
Il Coordinatore del Circolo di Noventa Vicentina
Cristina Rossi
lunedì 21 settembre 2009
Federico Ginato nuovo coordinatore provinciale del Partito Democratico
lettera agli iscritti - Ignazio Marino
Cara iscritta, caro iscritto,
sono Ignazio Marino, il terzo uomo: il candidato fuori dagli schemi, fuori dagli apparati, fuori dalle correnti e dalle appartenenze passate.
Due anni fa abbiamo dato vita al PD per guardare al futuro, per riportare giustizia, affermare il merito, per mettere al centro le persone, dare loro coraggio. Ma non ci siamo riusciti, non abbiamo ancora identità, idee e proposte chiare. Perdiamo consensi anziché guadagnarne. Ecco perché ho deciso di candidarmi: voglio un PD capace di sostenere idee chiare e forti, efficaci nel rispondere alle paure delle persone e nel dare loro nuove speranze.
Non mi riconosco in questo PD che parla con tante voci quante sono le correnti. Chi mi sostiene parla con una voce sola, dice si e no netti: si al contratto unico, al salario minimo garantito, al reddito di solidarietà; no al nucleare; no ai respingimenti e si a regole chiare per l´immigrazione; si alle unioni civili, si al testamento biologico. E, ancora, si al diritto di cittadinanza per chi nasce in Italia, si all´energia rinnovabile, si alle pari opportunità e al merito, si al rapporto diretto tra elettori ed eletti con primarie e collegi uninominali.
È con questo spirito che affronto il congresso, senza paura, senza rendite di posizione, consapevole che serve un salto in avanti e che dal confronto democratico uscirà un PD più forte e unito. Ho stima di Dario Franceschini e Pierluigi Bersani, hanno un´esperienza politica molto più lunga della mia, rappresentano elementi importanti della nostra storia, hanno avuto responsabilità politiche e di governo già nel secolo scorso.
Ma alla mia proposta di un confronto pubblico per permettere agli iscritti di valutare cosa abbiamo da dire e scegliere quali idee preferiscono, Franceschini e Bersani hanno detto no: propongono di confrontarsi solo dopo l´11 ottobre, invocando il rispetto per gli iscritti. Ma proprio non capisco: è più rispettoso degli iscritti fare un confronto prima che si chiudano i congressi dei circoli o quando tutto è finito?
Il partito che ho in mente è laico, federale, decentra le risorse sul territorio, considera iscritti e circoli i veri "capi" dell´unica corrente che vorrei: la corrente dei circoli.
Vi invito a leggere le nostre proposte, a partecipare tutti ai congressi di circolo, a scegliere su idee e valori che preferite.
Bersani e Franceschini hanno dalla loro strutture e apparati invidiabili, e tuttavia penso che il significato della mia candidatura sia più forte e capace di parlare al cuore e al cervello di quei tanti italiani che non fanno ancora parte del nostro PD. È arrivato il momento in cui il coraggio deve prevalere sulla timidezza, è arrivato il momento di rischiare con entusiasmo, di investire sul futuro, per vivere il PD e cambiare l´Italia.
Ignazio Marino
Lettera agli iscritti del Partito Democratico
Cara iscritta, caro iscritto,in questi giorni il nostro
congresso comincerà a vivere in tutti i circoli.
È il primo congresso del Pd, un congresso
davvero fondativo. Abbiamo tutti la responsabilità
di costruire uno strumento utile all’Italia e agli interessi e ai
valori che vogliamo rappresentare. Il compito dei
candidati è quello di dire con chiarezza se ci
sia qualcosa da correggere di ciò che abbiamo
fatto fin qui e che cosa ci sia da correggere per
guardare avanti e dare nuova forza al nostro grande progetto.
Le candidature non sono contrapposizioni; sono
diverse proposte che si sottopongono agli
iscritti e ai cittadini elettori. Loro
decideranno, e tutti ci rimetteremo alle loro decisioni.
Per questo la discussione può essere serena,
chiara e vera. Un partito, infatti, è una
comunità di protagonisti. Alla fine del nostro
percorso congressuale dovremo dire parole chiare
e nuove all’Italia e avviare un ciclo politico
che porti ad una alternativa di governo. Questo è
il nostro compito, questa è la nostra responsabilità.
Comunque la pensiate, voglio salutarvi tutti con
grande amicizia e solidarietà e augurarvi (e augurarci) buon lavoro.
Pier Luigi Bersani
lettera agli iscritti - Dario Franceschini
Care iscritte, cari iscritti,
in questi giorni si sta votando in tutti i circoli d´Italia.
Mi rivolgo direttamente a voi perché conosco la vostra passione e il vostro
attaccamento al partito.
In ogni Festa, in ogni assemblea, in ognuno dei mille circoli di tutte le
province italiane in cui sono andato da segretario, ho ascoltato le vostre
speranze e ho capito le delusioni per quello che si poteva fare meglio e non
è stato fatto.
Perché di certo abbiamo fatto errori ma ora dobbiamo rimboccarci le maniche
e correggerli, andando però avanti nella nuova storia comune che abbiamo
appena iniziato a vivere.
Il mio impegno è questo: non tornare indietro.
Non tornare indietro rispetto alla scelta di un partito radicato nel
territorio, con un Circolo in ogni comune e in ogni quartiere. Un partito
aperto, che unisce la straordinaria forza dei nostri iscritti e dei nostri
militanti alle energie di tanti elettori pronti a lavorare con loro per un
progetto in cui credono.
Non tornare indietro rispetto all´idea di un partito ricco di diversità come
tutti i grandi partiti nel mondo. Abbiamo scelto noi di chiudere una lunga
stagione di divisioni per far nascere il Pd, la casa di tutti i
progressisti: laici, cattolici, di sinistra, ambientalisti, liberal,
socialisti. E così deve restare il Pd: il partito in cui quelle diversità
sono la ricchezza che permette di costruire la sintesi e la linea comune.
Per questo sono orgoglioso che a sostenere la mia candidatura vi sia tutta
questa varietà di storie.
Per questo sono orgoglioso che il Coordinatore della mia mozione
congressuale sia Piero Fassino.
Per questo mi si è aperto il cuore quando alla fine di agosto un vecchio
signore ha attraversato la folla che riempiva la piazza, mi ha abbracciato e
mi ha detto: "Sono l´ultimo segretario del Partito Comunista di Gallipoli ma
voterò per te, perché non mi interessa da dove vieni ma dove vuoi andare".
Questo è il Pd che abbiamo sognato e che ora dobbiamo costruire: un luogo in
cui ognuno ha portato l´orgoglio della propria storia precedente ma in cui
si sta insieme per il futuro che si vuole costruire, per l´idea di Italia
che abbiamo.
Come sapete, quando 6 mesi fa tutti mi hanno chiesto di fare il Segretario
del Pd, in un momento molto difficile, avevo detto che il mio lavoro sarebbe
finito in ottobre. Poi ho riflettuto molto su quelle parole di Berlusconi
appena sono stato eletto: "Ecco l´ottavo leader del centrosinistra. Tra un
po´ ci sarà il nono". Ho masticato amaro quel giorno perché ho pensato che
purtroppo non aveva torto: in quindici anni di là c´è stato sempre lui, di
qua tutti i leader che si sono susseguiti sono stati più ostacolati dal
fuoco amico che da quello avversario.
Allora mi sono detto: questa volta a decidere se devo smettere o se dopo sei
mesi devo continuare a fare il Segretario del Pd, non saranno quattro o
cinque capi chiusi in una stanza ma saranno gli iscritti e gli elettori del
Pd.
Ecco, solo questo vi chiedo: quando voterete nei Circoli e poi alle Primarie
del 25 ottobre, tra noi candidati scegliete chi vi convince di più, chi
immaginate potrà fare meglio l´opposizione e preparare le future vittorie,
ma scegliete liberi.
E´ troppo importante la scelta per seguire l´indicazione di qualcuno che
conta o per restare legati alle antiche appartenenze.
Seguite solo la vostra coscienza, fate come quel vecchio segretario del Pci:
scegliete uno di noi, ma non per la storia da cui proviene ma per quella
futura che propone al partito e al Paese.
Se farete così, chiunque vinca avrà vinto tutto il Pd.
Dario Franceschini
Segretario Nazionale del Partito Democratico
giovedì 17 settembre 2009
25 settembre 2009
SALETTA TEATRO MODERNISSIMO
ore 20.30
Assemblea presentazione mozioni e votazioni
organizzata dai circoli dell'area berica
20 settembre 2009
dalle 9.00 alle 12.00
gazebo in piazza
"verso il congresso"
per:
- consegna mozioni
- consegna lettere candidati segretari
- consegna inviti ai tesserati per l'assemblea del 25/9/09
IN ATTESA DEL CONGRESSO DEL PARTITO DEMOCRATICO
Lettera aperta ai nostri dirigenti nazionali, regionali e provinciali.
Si avvicinano scadenze importanti per il nostro Partito Democratico: celebrazione del congresso ed elezione del nuovo Segretario.
Un tempo questi erano momenti cruciali nell’agenda politica dell’Italia repubblicana. Attesi, combattuti, e seguitissimi dai cittadini, i congressi determinavano scelte politiche chiare, spesso innovative ( i governi di centro sinistra, la solidarietà nazionale ecc.), provocavano comunque un grande dibattito popolare, per poi eleggere classi dirigenti certamente pro tempore ma stabili e non di rado prestigiose.
Ma soprattutto erano patrimonio di tutti i partiti politici. Oggi il quadro è drammaticamente cambiato. Tra le forze presenti in Parlamento, solo il PD e i Radicali sono rimasti fedeli a questa tradizione democratica ( i congressi dell’Udc servono solo a confermare la leadership di Casini). Tutti gli altri partiti, specie quelli al governo, hanno assunto le sembianze dei loro padri padroni ed esclusivamente da questi dipendono linee politiche e le fortune personali di chi fa a gara a chi è più fedele. Ne conseguono scelte di governo guidate non da convinzioni ma dai sondaggi, non da politiche lungimiranti ma da un populismo becero e miope, non da una decente moralità pubblica e privata ma da comportamenti devianti e pericolosi, specie per le nuove generazioni.
E’ per questo, è per contrastare il decadimento verticale della qualità della nostra democrazia, che non possiamo permetterci di sprecare questa occasione congressuale.
E’ per questo che ci permettiamo di sollevare dubbi, di formulare critiche ma anche, quando si entrerà nel vivo del dibattito congressuale, di avanzare proposte. Per amore verso il nostro Partito e il nostro Paese. In altri tempi, certamente più drammatici ma ugualmente determinanti per il futuro, ci fu chi non ebbe timore a dichiararsi “ribelle per amore”.
E’ per questo che anche noi condividiamo l’opinione di molti circa la macchinosità e l’incoerenza dei passaggi congressuali: l’aver messo assieme, per le mozioni, l’assemblea nazionale dei soli iscritti con, per l’elezione del segretario, le primarie aperte a tutti, ci sembra un buon modo per fare confusione, creare inutili conflitti e, potenzialmente, paralisi politica ( e se risultasse eletto Segretario il titolare di una mozione perdente?).
E’ per questo che, nel leggere le tre mozioni, dichiariamo la nostra delusione. Non ci è certo sfuggito lo sforzo di sintesi ed il tentativo di delineare alcune linee guida. Tuttavia ci è parso evidente che la preoccupazione principale è tutta focalizzata sulle schermaglie interne, sulla difesa rispetto alle critiche delle parti avverse. E’ così che se a Marino si rimprovera di essere un anticlericale, lui di laicità quasi non parla. E’ così che se Franceschini viene accusato di essere un continuatore del Veltroni che svicolava sui temi eticamente sensibili e teorizzava il partito leggero e a vocazione maggioritaria, lui insiste sulla necessità delle alleanze e di scelte univoche. E’ così che Bersani, inseguito dal sospetto di voler rinverdire i fasti della vecchia struttura comunista, ripete che il PD ed il metodo delle primarie costituiscono un punto di non ritorno.
E’ per questo che siamo ancora in attesa di ciò che fatica ad arrivare ed è sempre più urgente: una linea politica comprensibile e, ancor prima, un’identità chiara. Ha ragione chi sostiene che l’elettore di destra sa cosa vota, mentre gli altri, i nostri elettori, no. E questi, a milioni, se ne stanno a casa o votano chi comunque un’identità ce l’ha.
Noi non abbiamo perso la fiducia nei nostri leader. Non saremmo qui. Siamo convinti che la qualità media dei nostri rappresentanti è superiore a quella degli avversari. Il problema è che ne sono troppo consapevoli e troppo spesso si attardano in guerre interne, sprecano energie nell’attrezzarsi allo scontro e non al confronto, nel cercare di vincere piuttosto che a convincere. Le vicende precongressuali che si stanno realizzando in tutta Italia, Veneto e Vicenza compresi, ci parlano purtroppo di conflitti personalistici, di scelte calate dall’alto alla faccia del federalismo, di ambizioni che richiederebbero il dono dell’ubiquità e la disponibilità di giornate che superano le 24 ore.
Con convinzione noi ci riconosciamo nelle idee e nei valori dello Statuto del Partito Democratico.
Con umiltà vogliamo ricordare che questo partito è nato per essere una comunità di persone libere, alle quali non è bene chiedere “tu con chi stai?” ma piuttosto “tu cosa pensi?”.
Molti di noi arrivano da strade diverse, alcuni anche da appartenenze che si pensavano inconciliabili. Abbiamo lavorato per trovare un percorso comune e ci siamo messi in cammino.
Chiediamo alla nostra classe dirigente di esserci guida e non intralcio.
CONTRIBUTO DEL CIRCOLO DI NOVENTA VICENTINA.
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