martedì 12 ottobre 2010
venerdì 8 ottobre 2010
caso Arzignano
Il “caso Arzignano”, con lo scandalo dell’evasione fiscale mi induce ad alcune sottolineature anche alla luce del tentativo da parte del Sindaco di Arzignano di vietare la proiezione in alcune scuole della puntata di Presa Diretta, il programma di Rai Tre che con una inchiesta ha messo a nudo l’imbarazzante mentalità auto-giustificatoria di alcuni pseudo-imprenditori e di alcuni responsabili politici leghisti (vedi segretaria di sezione e vice sindaco).
Ha ragione il procuratore capo della Repubblica, Ivano Nelson Salvarani, quando dice che l’azione della magistratura non è sufficiente se la società civile, i cittadini non si indignano.
Sono assolutamente d’accordo con lui come credo lo siano gli elettori del PD, ma sono altrettanto certo che anche l’elettorato leghista e di centrodestra, sinceramente affezionato ai valori della legalità, del rispetto delle regole e della meritocrazia in campo economico, non abbia gradito la linea del “non ho voluto saperne di più”, del “qui così fan tutti”, e dell’ “evadere è scusabile se si son pagate molte tasse e se così si è costruita la fortuna economica di una città e addirittura di una regione”.
L’immagine emersa dal caso Arzignano e sconsolatamente denunciata anche da Salvarani, di certo fa vergognare tutti quei cittadini e amministratori che sono certamente dalla parte di chi crea lavoro nel rispetto delle regole, della libera e sana concorrenza e di una meritocrazia del reddito che ad Arzignano è spesso mancata.
Tutti i nuclei famigliari che beneficiano dell’indotto economico generato dal settore concia della vallata del Chiampo, sono giustamente fieri di questo miracolo economico, frutto della qualità e della capacità di intraprendere. Ma sono anche, contemporaneamente, persone che pagano le tasse, le multe, e che rispettano le regole. Che non pensano che federalismo fiscale e sviluppo economico siano obiettivi da perseguire a tutti i costi, facendo i furbi o gli ingordi, oppure ostentando sfacciati proclami auto-assolutori. Perché, lo dico da vicentino al 100%, l’impressione sarebbe quella di imitare i peggiori difetti di quel Sud Italia dal quale troppi amministratori e ideologi leghisti si sentono distanti. Non sempre a ragione, anzi a torto, come gli altarini scoperti di Arzignano hanno purtroppo dimostrato, ferendo nell’orgoglio tutti i cittadini di ogni credo politico che ogni mattina si svegliano alle 7, o anche prima, per tirare la carretta ogni giorno, senza togliere nulla a nessuno. Né allo Stato, né alla collettività, né al tessuto economico.
I soldi che si volatilizzano nel nulla con l’evasione fiscale non si traducono certo in buste paga più pesanti per i lavoratori o in servizi ai cittadini.
Se il modello leghista di amministrazione pubblica è quello emerso dal caso Arzignano, allora sarà bene voltare pagina.
Federico Ginato
Segretario provinciale del Partito Democratico
giovedì 7 ottobre 2010
Via libera alle sale operatorie
NOVENTA.Ieri la posa della prima pietra per il nuovo blocco ospedaliero che ospiterà gli interventi chirurgici di giornata
Via libera alle sale operatorie
Silvia Zamperlin
L'assessore regionale Coletto: «La conferenza dei sindaci deve proporci soluzioni se vuole preservare l'ospedale»
- Mercoledì 06 Ottobre 2010
- PROVINCIA,
- pagina 32
«È necessario ci sia un accordo territoriale per offrire una possibilità all'ospedale di Noventa Vicentina. Non la Regione ma la Conferenza dei sindaci è l'organo determinante per la sopravvivenza di questa realtà: proponeteci una soluzione».
Sono le parole dell'assessore regionale Luca Coletto, intervenuto ieri alla posa della prima pietra del nuovo gruppo operatorio dell'ospedale di Noventa Vicentina. Dichiarazioni che aprono un nuovo scenario viste le notizie che si rincorrono nelle ultime settimane su un presunto "buco" di circa un miliardo di euro nei conti della Regione al capitolo sanità e che imporrebbe ai direttori generali un ulteriore aumento dei tagli sui costi. Una provocazione che non ha colto di sorpresa Carlo Alberto Formaggio, intervenuto in rappresentanza del presidente della Conferenza dei sindaci. «Ci accomuna il lavorare in rete e stiamo già approntando una programmazione», commenta. Convinto della bontà dell'opera anche il direttore generale dell'Urs 6 che ha sottolineato come l'ospedale Pietro Milani con 120 posti letto sia «qualificato e necessiti di un potenziamento in un'ottica di ottimizzazione delle rete sanitaria».
La costruzione del nuovo blocco operatorio avrà lo scopo di incrementare l'attività chirurgica. Sono previste due nuove sale di circa 36 mq ciascuna, posizionate sopra il laboratorio analisi e gli ambulatori, dotate di spogliatoi per il personale e di locali destinati allo stoccaggio dei presidi e delle attrezzature, con ulteriori spazi per impianti ed attività amministrative, una sala d'attesa e servizi per il pubblico. La superficie complessiva dell'intera opera è di 900 mq circa e verrà collegata con l'attuale primo piano del blocco delle Chirurgie e in futuro anche con quello delle Medicine, per una spesa totale di 2.670.000 euro finanziati con fondi già stanziati dalla Regione.
Si allontanerebbe dunque lo spettro di un'imminente fine del nosocomio, dopo lo spauracchio della chiusura estiva del punto nascite e la denuncia dei dipendenti sui lavori in corso al pronto soccorso e mai terminati. «Il pronto soccorso - sostengono - dovrebbe essere la facciata di rappresentanza dell'ospedale ma da 6 mesi è un cantiere edile ora fermo, che inizia con 4 pannelli di legno grezzo». La replica arriva all'inaugurazione dal direttore sanitario e dall'ingegnere a capo dell'opera: «Il cantiere non è stato affatto abbandonato, c'è stato semplicemente un ripensamento ed un adeguamento alle normative sulla sismicità».
Il Partito Democratico di Noventa invoca «la verità sul punto nascite dell'ospedale dopo la denuncia degli anestesisti»
La richiesta appare a caratteri cubitali su un nuovo volantino che il Circolo Pd ha distribuito ai noventani. «Sentiamo forte a nome dei cittadini e del personale dell'ospedale - spiega la coordinatrice del Circolo Cristina Rossi - l'esigenza di capire. Fra le tante contraddizioni chiediamo ai dirigenti dell'Ulss e soprattutto a chi ci governa trasparenza per il bene dei cittadini. Si tratta di allarmismo o di giochi politici inconfessabili sulla pelle della gente ? Entrambi fanno l'interesse del potere ma non quello degli utenti».
Rossi attacca anche la Lega Nord, che questa estate quando lo stop del punto nascite per carenza di medici e ostetriche sembrava ormai imminente, si è schierata contro un'eventuale chiusura del servizio, alzando uno scudo che ha convinto il dg Antonio Alessandri a tornare indietro e a prendere un provvedimento-tampone per garantire la prosecuzione del servizio: «L'ennesima toppa». Nel manifesto di accusa il Pd di Noventa fa una sorta di cronistoria: «Siamo stati i primi, nel silenzio delle istituzioni e dei partiti di governo, con il volantino del 12 luglio, a portare a conoscenza dei cittadini la decisione di chiudere il punto nascite del nostro ospedale. Siamo poi stati informati da un trionfante comunicato della Lega che il problema era stato risolto. Quello che incautamente e scorrettamente non veniva detto era che si trattava di una soluzione provvisoria e costosa: la mancanza del personale medico veniva tamponata con il distacco temporaneo, fino al 30 settembre, di due medici in trasferta dal S. Bortolo di Vicenza. E poi?».
F.P.
Posa della prima pietra al veleno. I sindacati si sentono presi in giro, e diffondono un comunicato firmato Cgil, Cisl, Uil funzione pubblica, e dalla Rsu dell'Ulss che comprende, oltre ai confederali, Nursind, Rdb-Cub e Fsi. «Qualche anno fa iniziarono i lavori per il nuovo pronto soccorso. Ebbene, quei lavori sono fermi e il cantiere è ancora aperto. A maggio del 2008 una stanza adibita ad ambulatorio venne svuotata perché dovevano iniziare i lavori di ristrutturazione del pronto soccorso secondo un nuovo progetto. A distanza di due anni la stanza è ancora vuota, priva di elettricità. Nei primi mesi del 2010 iniziarono i lavori per l'installazione dell'impianto di climatizzazione. L'impianto è stato messo in funzion ma è tutto fermo. Il personale è costretto a lavorare e ad assistere i pazienti in un cantiere aperto».F.P.
venerdì 1 ottobre 2010
Discorso all'umanità, tratto dal capolavoro di Charles Chaplin "Il grande dittatore" ( USA 1940)
Il testo del discorso
Mi dispiace, ma io non voglio fare l'Imperatore: non è il mio mestiere;
non voglio governare né conquistare nessuno.
Vorrei aiutare tutti, se possibile: ebrei, ariani, uomini neri e bianchi.
Tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo,
non odiarci e disprezzarci l'un l'altro. In questo mondo c'è posto per tutti.
La natura è ricca, è sufficiente per tutti noi;
la vita può essere felice e magnifica, ma noi lo abbiamo dimenticato.
L'avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell'odio,
ci ha condotti a passo d'oca fra le cose più abbiette.
Abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi.
La macchina dell'abbondanza ci ha dato povertà;
la scienza ci ha trasformato in cinici; l'avidità ci ha resi duri e cattivi;
pensiamo troppo e sentiamo poco.
Più che macchinari, ci serve umanità; più che abilità, ci serve bontà e gentilezza.
Senza queste qualità la vita è violenza e tutto è perduto.
L'aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti; la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà nell'uomo, reclama la fratellanza universale, l'unione dell'umanità.
Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo,
milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente.
A coloro che mi odono, io dico: non disperate!
L'avidità che ci comanda è solamente un male passeggero,
l'amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano.
L'odio degli uomini scompare insieme ai dittatori e il potere che hanno tolto al popolo ritornerà al popolo e, qualsiasi mezzo usino, la libertà non può essere soppressa.
Soldati!
Non cedete a dei bruti, uomini che vi disprezzano e vi sfruttano,
che vi dicono come vivere, cosa fare, cosa dire, cosa pensare, che vi irreggimentano,
vi condizionano, vi trattano come bestie.
Non vi consegnate a questa gente senza un'anima, uomini macchina,
con macchine al posto del cervello e del cuore.
Voi non siete macchine, voi non siete bestie: siete uomini!
Voi! Voi, il popolo, avete la forza di creare le macchine, la forza di creare la felicità.
Voi, il popolo, avete la forza di fare che la vita sia bella e libera;
di fare di questa vita una splendida avventura.
Quindi, in nome della democrazia, usiamo questa forza.
Uniamoci tutti! Combattiamo per un mondo nuovo che sia migliore!
Che dia a tutti gli uomini lavoro; ai giovani un futuro; ai vecchi la sicurezza.
Promettendovi queste cose dei bruti sono andati al potere, mentivano!
Non hanno mantenuto quelle promesse, e mai lo faranno!
I dittatori forse sono liberi perché rendono schiavi il popolo.
Allora combattiamo per mantenere quelle promesse!
Combattiamo per liberare il mondo, eliminando confini e barriere;
eliminando l'avidità, l'odio e l'intolleranza. Combattiamo per un mondo ragionevole.
Un mondo in cui la scienza e il progresso diano a tutti gli uomini il benessere.
Soldati di tutto il mondo, nel nome della democrazia, siate tutti uniti!
Uomo, puoi sentirmi? Dovunque tu sia, abbi fiducia.
Guarda in alto, uomo!
Le nuvole si diradano: comincia a splendere il Sole.
Prima o poi usciremo dall'oscurità,
verso la luce e vivremo in un mondo nuovo.
Un mondo più buono in cui gli uomini si solleveranno al di sopra della loro avidità,
del loro odio, della loro brutalità.
Guarda in alto, uomo! L'animo umano troverà le sue ali,
e finalmente comincerà a volare, a volare sull'arcobaleno verso la luce della speranza,
verso il futuro.
Il glorioso futuro che appartiene a te, a me, a tutti noi.
Guarda in alto, uomo, lassù.
- Circolo PD di Noventa Vicentina
- c/o Fondazione "MAURO NORDERA BUSETTO" Via Carlo Porta 36025 Noventa Vicentina (VI)