sabato 8 gennaio 2011

quelli che aspettano l'Italia che resiste


Quello che mi viene spontaneo scrivere dopo la manifestazione davanti all'ospedale.
alcuni di noi c'erano e hanno parlato altri anche se presenti non lo hanno fatto altri invece non c'erano. Sappiamo benissimo quale sarà il risultato finale ma ... io mi pongo una domanda:
  • è giusto lasciare che siano altri a definire il nostro presente e il nostro futuro? e che?forse siamo dei Don Chisciotti sgangerati?
Erri De Luca, in un suo scritto, si esprime così:

“Don Chisciotte è partito per riparare torti, assistere bisognosi,
liberare gli oppressi e allora riesce a scorgere i maligni anche sotto
le banali apparenze. Per lui la realtà è travestimento. E ci si slancia
contro per colpire le soverchianti forze della prepotenza. E finisce
atterrato, battuto, si riassetta dalle ammaccature ed è pronto per
l'avventura nuova. Non si lascia abbattere da nessuna sconfitta. È
perciò invincibile, titolo che spetta non a chi vince sempre, ma a chi
si dichiara arreso e dopo ogni batosta si batte di nuovo, ancora e a
oltranza. I nostri tempi sono suggestionati dall'attributo 'vincente',
che esalta il vincitor perpetuo, buono da copertina, ma fasullo alla
prima prova contraria di una sconfitta. Allora l'acclamato vincente
perde un colpo e il suo smalto si sgretola in angosce, farmaci, droghe.
'Vincente' è la moneta falsa d'oggigiorno. Mentre invincibile è
Chisciotte che non vince mai e che pure quando ottiene per accidente il
dominio di un regno, lo regala al suo scudiero Sancho. (...) Né
sognatore, né utopista, Chisciotte, l'invincibile che non ne vince una,
resta invincibile perché da nessuna sconfitta annientato, anzi da ogni
sconfitta resuscitato per battersi di nuovo. (...) Il visionario non è
un sognatore, ma un perseguitato in veglia da un lucidità spietata.
Accetta di portarla sapendo di cacciarsi in un isolamento. La leggenda
su di lui pretende che sia un travisatore della realtà. Ma è più
realista forse chi ha di fronte un torto, un'ingiustizia, e resta
inerte? Non è un travisatore di realtà chi assiste a una prepotenza
credendosi davanti a una scena come spettatore? L'inerzia dello
spettatore è della peggior pasta: travisa la realtà, la riduce a scena
offerta allo sguardo”
(Chioschiottimista, Dante & Descartes, 2010)


Battersi e resistere, ripartire sempre...

Marta

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