1. IRLANDA. IL PIANO NON BASTA. PORTOGALLO SOTTO OSSERVAZIONE.
Il governo irlandese ha ceduto: chiederà aiuto e farà una manovra da lacrime e sangue (15 miliardi di euro di tagli); dopo, elezioni. Ma la soluzione del problema irlandese non ha calmato le acque sui mercati. Le borse hanno perso ancora. Il Portogallo, altro paese in difficoltà con i conti, è finito sotto i riflettori.
L’Italia, che ha un debito pubblico molto forte, ha una situazione più solida, ma subisce le ripercussione di queste ondate di sfiducia: i tassi di interessi sulle aste dei titoli pubblici restano in tensione (cioè noi tutti pagheremo di più per rinnovare il debito pubblico sotto forma di Bot, Btp e altro). E soprattutto pesa sul paese la spada di Damocle delle richieste europee di un abbassamento del debito in tempi rapidi: se questa richiesta sarà confermata, dal 2011 bisognerà trovare decine di miliardi di euro ogni anno.
2. DI NUOVO SCONTRO ARMATO TRA LE DUE COREE.
La Corea del Nord ha esploso questa notte colpi di artiglieria contro un’isola che fa parte della Corea del Sud. L’esercito di Seul ha risposto al fuoco. Immediatamente sono entrati in allarme Tokio e Pechino. Le borse dell’Est hanno chiuso tutte in pesante calo.
3. RIFIUTI METAFORA DEL PAESE: NEL GOVERNO SI LITIGA SUGLI AFFARI. E NAPOLI SPROFONDA.
Gli ispettori dell’Unione europea hanno certificato quanto gli italiani sapevano già: a Napoli la situazione dei rifiuti è rimasta tale e quale a due anni fa. Altro che miracoli, è un disastro. Per terra, in Campania, ci sono oltre dieci mila tonnellate di rifiuti. E’ un dramma (e un rischio per la salute). Di fronte a tutto questo scempio almeno c’è una cosa chiara: finora il governo non ha fatto nulla perché al suo interno ci sono diverse posizioni su chi deve partecipare all’affare dei termovalorizzatori.
Lo scontro tra Mara Carfagna e Nicola Cosentino, ex sottosegretario inquisito dalla magistratura ma rimasto coordinatore del Pdl in Campania, riguarda proprio questo: a chi affidare la responsabilità dei termovalorizzatori. Lo scontro è talmente forte e gli interessi così corposi che il decreto approvato dal Consiglio dei ministri è rimasto a lungo in fase di aggiustamento ed è cambiato, fino a quando il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, non ha chiesto ieri di vederlo per poterne esaminare i contenuti.
Si capisce in questo contesto così drammatico perché il segretario del PD, Pier Luigi Bersani, ha deciso di fare un’iniziativa così particolare come quella di presentarsi a palazzo Chigi durante la riunione del Consiglio dei ministri che aveva al centro il tema dei rifiuti a Napoli: ha tentato di evitare altri scempi.
4. GOVERNO CAOS. SPETTACOLO IN SCIOPERO. MENO SOLDI ALL’UNIVERSITA’ E PIU’ AL CEPU. PIU’ SOLDI ALLE SCUOLE PRIVATE E MENO AI DISABILI. L’UNESCO PENSA DI COMMISSARIARE POMPEI. FEDERALISMO PER FINTA.
In attesa del voto sulla sfiducia del 14 dicembre, stanno venendo al pettine tutti i nodi dell’incapacità del governo, delle scelte sbagliate, delle promesse mancate. Ieri sciopero generale dello spettacolo: mezzo milione di addetti, lavoro, produzione, tutto in crisi dopo i tagli alla finanziaria.
Le sforbiciate di Tremonti non sono state fatte a caso: “Meno ricerca più fondi al Cepu” titola oggi l’Unità. Nell’articolo si spiega che, mentre nella finanziaria sono state tagliate le risorse per la ricerca e l’università, nel documento programmatico triennale 2010-2012 si consente di trasformare le università non statali online in “università non statali”, cioè normali, non online, anche se non hanno le caratteristiche strutturali necessarie. Tra i principali favoriti, secondo l’Unità, l’e- campus, dello stesso proprietario del Cepu.
“Più soldi alle scuole private e meno ai disabili” titola Il Fatto Quotidiano, raccontando l’indignazione e la protesta delle associazioni no profit per il taglio del 5 per mille (a tutto danno dei più deboli). L’Unesco pensa di commissariare Pompei, è scritto oggi su Il Sole 24 Ore. E intanto gli industriali chiedono di far partire il federalismo in Lombardia (Il Corriere della Sera): chiedono cioè di cominciare sul serio, perché hanno capito che il federalismo nella versione del governo per ora è solo una finta, che rinvia tutto di qualche anno per non fare i conti dei denari necessari all’applicazione concreta della riforma e non dover risolvere tutti i problemi che comporterà.
5. SICUREZZA. LE PROPOSTE DEL PD FANNO BRECCIA.
Ieri in un seminario sulla sicurezza organizzato dal PD il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha dato ragione a gran parte delle proposte presentate da Emanuele Fiano, Andrea Orlando, Marco Minniti. E’ la dimostrazione del lavoro e della capacità di intervento del PD, da mesi impegnato in tutti i settori a mettere a punto un progetto vero e concreto per un governo diverso del paese.
6. PADANIA. 161 COMUNI COLPITI; 293 RICHIESTE DI SOSTEGNO.
Il Messaggero: “ Padania, 161 comuni danneggiati, 293 chiedono soldi”. Il Corriere della Sera, la Repubblica di Milano e La Padania danno notizia oggi della campagna del PD contro la Lega Nord con l’affissione di manifesti dal 1 dicembre in Lombardia e Veneto. I tre manifesti, su sfondo verde, hanno queste scritte. “La Lega e lo scudo fiscale. Tradisce il popolo e vota a favore degli evasori. Pensaci”. “La Lega e la cricca. Contraria a parole, complice quando si vota. Pensaci”. “La Lega e le quote latte. Difende i furbetti della stalla e danneggia gli allevatori onesti. Pensaci”.
7. TATTICA. CASINI VOTERA’ LA SFIDUCIA.
Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, che ieri l’altro aveva proposto un governo di “armistizio”, di fronte alle risposte negative ieri ha annunciato voterà la sfiducia, pur
mantenendo l’idea che Berlusconi dovrebbe dare le dimissioni per poi proporre un governo di responsabilità nazionale. Enrico Letta: “Non vedo differenze da quello che ha sempre detto”. Sereni: “Troppi tatticismi”.
8. PD. LA SPINTA PER VOLTARE PAGINA. L’11 DICEMBRE TUTTI A PIAZZA SAN GIOVANNI
Il PD tiene ferma la barra, continua a lavorare per voltare pagina: i problemi del paese impongono un cambio al governo. Il centrodestra ha fallito nell’affrontare la realtà. Ci vuole discontinuità. Dunque bisogna passare per un governo di transizione, sostenuto dalle forze che hanno a cuore la democrazia, che faccia la riforma elettorale e vari alcuni provvedimenti necessari a dare ossigeno all’economia e all’occupazione. Poi, si potrà andare al voto su posizioni alternative. Cogliere questi obiettivi non sarà facile. In un articolo su Il Messaggero Claudio Sardo scrive:
“«Bisogna voltare pagina», diceva ieri Enrico Letta. «Il Paese ha bisogno di riforme e Berlusconi non è più in grado di governare. Ma, se si apre una nuova fase, il Pd si assumerà le proprie responsabilità». Non molti mesi fa sembrava un`eresia prospettare in casa Pd un secondo governo di legislatura, figuriamoci un impegnativo «governo di transizione» sul modello di Ciampi nel 93. Ora invece le parole di Letta sono le stesse di Rosy Bindi e Dario Franceschini. E gli argomenti di Walter Veltroni si sovrappongono a quelli di Massimo D`Alema. In un partito sempre alle prese con le proprie fragilità è un punto strategico di rilievo: dopo anni di imperante "religione del maggioritario" non è da poco dichiarare le elezioni (con questo sistema, è ovvio) inefficaci a insediare un governo che governi”. ... Ma “davanti al Pd già si agitano due pericolose «subordinate». La prima è una soluzione della crisi nell`ambito del centrodestra, che riporterebbe l`Udc in un`orbita lontana dal Pd. La seconda è la precipitazione elettorale, dove il Pd rischia di finire nella tenaglia tra l`ardua alleanza con il Terzo Polo e l`Opa di Nichi Vendola sulle primarie”.
La strada è stretta e difficile. Per questo tutto il PD è mobilitato in queste settimane, con il porta a porta nelle piazze d’Italia e con la preparazione della manifestazione nazionale a piazza San Giovanni, a Roma, che l’11 dicembre dovrà dare sostegno alla strategia del partito alla vigilia del voto sulla mozione di sfiducia al governo che verrà votata il 14 dicembre.
I giornali riportano anche altre notizie sul PD. Minacciati Rosy Bindi e Massimo D’Alema. La Stampa: Chiamparino sulla candidatura di Profumo: pensavo a un’alleanza civica, ora è un nome di parte. Cronache di Napoli: Ranieri pronto al passo indietro per un sì di Cantone. La Gazzetta del Mezzogiorno: Veltroni: “Il PD rimbalza tra Vendola e Casini”. Italia Oggi: Bologna, il Pd teme una Milano bis. Italia Oggi: Pisapia già vale quanto la Moratti (sondaggio SWG).
9. LA NATO E LA TURCHIA
Su Il Corriere della Sera Giovanni Sartori spiega oggi che le conclusioni del vertice Nato a Lisbona dimostrano che la Turchia si è islamizzata più di quanto sarebbe accaduto se fosse stata già inclusa nell’Unione europea.
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